MF rec B


  follow me

40+40 bandcamp42x42 YouTube40x40 soundcloud40x40 facebook2
QUATERMASS
1984-1986
(2012, Setola di Maiale SM2280-2290)


Ross De Iulio _ batteria
Roberto Del Piano _ basso
Massimo Falascone _ sax alto _ sax baritono
Stefano Delù _ chitarra 01A-13A
Angelo Contini _ trombone 04A-04B / 06B-10B
Fabio Biolcati _ tastiere 03B-10B
Guido Mazzon _ tromba 04A-05A
Stefano Bartolini _ sax tenore 05B

DISCO A

01 _ Friday the 13th
02 _ Noname
03 _ Brilliant Corners
04 _ Funkomat
05 _ But the Accordion stays
06 _ Funkomat
07 _ But the Accordion stays
08 _ Blood
09 _ Les
10 _ Impro Outtake
11 _ Blood
12 _ Ai Minatori del Galles
13 _ Tredin Otte

DISCO B

01 _ Ai Minatori del Galles
02 _ Flowers for Albert
03 _ Tutankhamun
04 _ Il Poeta dei Ghetti
05 _ Funkomat: the Bartolini/Falascone ramifications
06 _ Tipp-ex Fluid
07 _ Ai Minatori del Galles
08 _ But the Accordion stays
09 _ Ti uccidono con l'Onda
10 _ Il Poeta dei Ghetti

Nell'autunno del 1984 due membri di una notevole formazione progressive milanese (Muta Metu), decisero che era arrivato il momento di allargare i propri orizzonti battendo strade musicali diverse. Fu così che contattarono due jazzisti legati alla cosiddetta avanguardia, entrambi militanti all'epoca, nella seconda edizione del Gruppo Contemporaneo, il cui leader storico era da sempre il trombettista Guido Mazzon. I primi due erano il batterista Ross De Iulio - in seguito vera anima del Quatermass e compositore di buona parte del repertorio originale - e il chitarrista Stefano Delù, gli altri il saxofonista (alto e baritono) Massimo Falascone e il bassista Roberto Del Piano. I tentativi di fusione alchemica si tennero nel seminterrato di un palazzo di Viale Campania, un po' freddo come acustica ma eccezionalmente ordinato e accogliente, almeno rispetto ad analoghe situazioni già vissute dai membri del nascente gruppo. Le prime registrazioni (situabili tra il novembre del 1984 e il gennaio del 1985) testimoniano del tentativo di addentrarsi in un territorio musicale in parte inesplorato, utilizzando riferimenti per quanto possibili comuni (Thelonious Monk, ad esempio). Poco dopo venne coinvolto un altro membro del Gruppo Contemporaneo, il trombonista piacentino Angelo Contini e, per una sola estemporanea occasione di cui è rimasta testimonianza, in parte riportata in questa antologica, lo stesso Guido Mazzon. Cominciò a delinearsi un sentiero compreso tra le sperimentazioni free/funk di un James Blood Ulmer (al quale verrà dedicata una delle composizioni originali del gruppo) nonchè di certa avanguardia newyorchese (vedi Material) e quelle di certa musica creativa improvvisata europea, sentiero che delinea i brani registrati per quello che fu il demo promozionale del gruppo, finalizzato alla ricerca di qualche ingaggio. In effetti qualche opportunità live venne trovata, sia pure limitatamente all'ambito dei locali milanesi, e di una di queste è stata fortunosamente rintracciata una registrazione. Sono le uniche testimonianze in concerto delle grandi qualità di Stefano - che all'epoca aveva già pubblicato un LP sperimentale in solo (Chitarre) - a parte alcuni brani finora inediti, sempre in solo, apparsi recentemente in una ristampa su CD pubblicata in Germania, del disco originariamente uscito sotto etichetta L'Orchestra. Nella primavera del 1985 Stefano Delù - che da molti anni vive in Germania, vicino a Francoforte - scelse, per motivi strettamente personali, di interrompere la sua carriera di chitarrista (ripresa solo recentemente, dopo 25 anni di silenzio, anche se ha continuato a occuparsi di musica come compositore); questa decisione comportò una situazione di sbandamento nel gruppo, che fece qualche esibizione in quartetto - di una di queste sono riportati un paio di brani - per poi cercare un sostituto. La scelta cadde sul tastierista Fabio Biolcati, che resta una sorta di oggetto misterioso, nel senso che nessuno degli altri componenti ricorda come fu contattato e che, prima e dopo la sua permanenza nel Quatermass, scomparve di fatto dalla scena musicale; nè è stato possibile, a tutt'oggi, rintracciarlo. Del periodo con Fabio - tastierista diviso tra sonorità tipicamente fusion e altre che fanno pensare al Sun Ra più visionario - questa antologia racchiude gli estratti di due concerti; il primo viene da una registrazione di fortuna comprendente anche una jam session finale con Stefano Bartolini al sax tenore, a sua volta all'epoca componente del Gruppo Contemporaneo. In sottofondo si sente l'inconfondibile voce e il tipico clapping del batterista di quello stesso gruppo, Filippo Monico, quasi in veste di ghost performer. L'ultima parte del secondo CD è dedicata a quello che fu il farewell concert del Quatermass, nella Piazzetta Reale di Milano, quando in pieno centro città si tenevano concerti di questo tipo. Due considerazioni per chiudere: la qualità delle registrazioni è in larga misura tutt'altro che ottimale e sono stati effettuati veri e propri miracoli in studio (un grazie sentito a Paolo Falascone) per migliorare per quanto possibile il materiale a disposizione senza snaturarne i suoni. La seconda considerazione riguarda la nostalgia che tutti i membri che presero parte a questo progetto hanno ancora, dopo tutti questi anni, per un tentativo coraggioso che non venne realizzato compiutamente ma nel quale ognuno diede il meglio della sua capacità creativa. E ora, buon ascolto. (Roberto Del Piano)