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TAI NO-ORCHESTRA Vol. 1 & Vol. 2
(2016, Setola di Maiale SM 3000 & 3010)

TAI Fest#1 @ The Moonshine, Milano - May 12 to 16, 2014
Live recordings


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Stacks Image 7052
[Vol. 1]

01_02 Monico/Falascone/Tacchini 13.07
02_06 Prati/Arcari 15.24
03_09 Monico/Lugo/Del Piano 11.09
04_13 Arcari/Moonchy/Del Piano/Bartolini 14.07
05_20 Luppi/Sanna 7.57
06_16 Bolognesi/Botti/Locatelli/Falascone 14.38

tot. time 76.22

12/05/2014 >> Filippo Monico (drums) - Alberto Tacchini (keyboards) - Massimo Falascone (alto sax)
13/05/2014 >> Walter Prati (cello) - Mario Arcari (clarinet/harp/ocarina)
13/05/2014 >> Filippo Monico (drums) - Claudio Lugo (curved soprano sax) - Roberto Del Piano (el. bass)
14/05/2014 >> Mario Arcari (oboe) - Pat Moonchy (vocals/electronic devices) - Roberto Del Piano (el. bass) - Stefano Bartolini (tenor sax)
15/05/2014 >> Riccardo Luppi (tenor sax) - Eugenio Sanna (guitar)
15/05/2014 >> Silvia Bolognesi (double bass) - Paolo Botti (banjo)- Giancarlo Locatelli (bass clarinet) - Massimo Falascone (baritone sax)

(C) + (P) 2016
Stacks Image 7054
[Vol. 2]

01_03 Novaga/Falascone 17.55
02_11 Botti/Arcari/Locatelli/Bolognesi 14.41
03_12 Contini/Moonchy/Ricci 16.17
04_21 The CrackleLegacy 13.51
05_24 improWYSIWYG/Falascone/Del Piano/Moonchy/Neko 16.52

tot.time 79.36

12/05/2014 >> Alessandra Novaga (guitar) - Massimo Falascone (sopranino & alto saxes)
14/05/2014 >> Paolo Botti (viola) - Mario Arcari (oboe) - Giancarlo Locatelli (bass clarinet) - Silvia Bolognesi (double bass)
14/05/2014 >> Angelo Contini (trombone) - Pat Moonchy (vocals/electronic devices)- Edoardo Ricci (alto sax)
16/05/2014 >> Crackle Legacy: Roberto Masotti (crackle box) - Massimo Falascone (crackle box) - Robin Neko (crackle synth)
16/05/2014>> improWYSIWYG: Roberto Masotti/Gianluca Lo Presti (sounding visual) - Massimo Falascone (sopranino & alto saxes) - Roberto Del Piano (el. bass) - Pat Moonchy (vocals/electronic devices) - Robin Neko (acting)

(C) + (P) 2016

Editing and mastering by Massimo Falascone
Photography by Roberto Masotti
Graphic design by Giustappunto
Executive production by Stefano Giust

"Due CD per portare allo scoperto il più magmatico, sorprendente e maturo collettivo di improvvisatori (a geometria d'organico variabile) che la Penisola abbia conosciuto: con un'interazione paritetica tra musicisti, artisti visuali, specialisti di elettronica, danzatori, nel caso, e uno slancio verso il futuro che sa far tesoro della storia. Una festa liberatoria per la musica libera che davvero non ha alcun sentore di accademia, ma il gusto di intelligenze motivate, reattive, empatiche."

(Guido Festinese, Alias/Il Manifesto, 2016)

“For those who wish to explore the ’terra incognita’ of perception, their knowledge and desire to blaze the trails is seldom recognized and, at times, deliberately neglected ... “

"Per chi ama andare in 'terra incognita' armato di percezione, conoscenza e voglia di dissodare i sentieri non riconosciuti o quelli volutamente trascurati..."

TAI NO-ORCHESTRA (Terra Australis Incognita) nasce nella primavera del 2013 da un’idea di Roberto Del Piano, Massimo Falascone e Roberto Masotti.

TAI NO-ORCHESTRA diviene in poche battute e spontaneamente uno straordinario corpo “orchestrale” di musicisti e video-makers, un collettivo di artisti che si esibiscono facendo interagire l’improvvisazione musicale con la performance video, non estranee al possibile incrocio con le parole e gesti di danza-movimento. TAI inizia a proporsi con progetti speciali, invadendo spazi, componendosi e scomponendosi a piacere a seconda dei luoghi e delle circostanze.

TAI vuole cogliere ogni occasione per approfondire e sviluppare il pensiero sull’improvvisazione nel modo più aperto e variegato possibile, senza preclusioni o blocchi, rapportandosi necessariamente a storiche esperienze che in quest’ambito si sono espresse nei passati decenni e mantenendo attiva la componente visuale, caratteristica peculiare del progetto.

TAI opera soprattutto gesti, azioni, installazioni, sonorizzazioni ambientali, esplorazioni sonore, opta per residenze, rassegne ma non, o meglio, non solo in forma di concerto “tradizionale”. Ama muoversi all’insegna della complicità, della varietà, assecondando uno spirito esplorativo, possibilmente innovativo, che elabori una propria cognizione di tempo, silenzio, timbro, rumore.

Se Cage ha utilizzato un atlante delle stelle per comporre il suo Atlas Elipticalis, noi ci accontenteremo di far galleggiare su immaginarie mappe musicali i nostri oggetti, strumenti dai suoni acustici ed elettronici, le nostre visioni, i colori, dispositivi sonori e visivi di varia natura. Raccogliendo, accostando, incollando, sovrapponendo tutti quei frammenti che compongono e disegnano il nostro Atlante sonoro e lo rinnovano di continuo. Sempre esplorando lungo un viaggio eterno e perennemente curioso.